Specchio riflesso!
Un raccontino divertente su cui riflettere...
di Cinzia De Luce
Lo sappiamo, l’abbiamo sentito e detto mille volte: viviamo in una società più di immagine che di sostanza.
Conta di più l'apparire che l'essere, e nell'arco di una vita, non so se sia stato calcolato statisticamente ma è probabile che passiamo più tempo davanti allo specchio che a leggere i classici.
Il problema riguarda più le donne (gli uomini sono più narcisi, se stanno davanti allo specchio, è perché si piacciono, non per limitare i difetti), generalmente sono le donne ad avere un rapporto conflittuale con lo specchio.
Ci vediamo o troppo giovani o troppo vecchie, troppo grasse o troppo magre, troppo alte, basse, formose, piatte, secondo canoni indefinibili cui non corrispondiamo mai abbastanza.
Bisogna esser belle dentro, ci raccontiamo, ma chi è che vedendo una sciattona come primo pensiero dice "Oh, chissà che mente brillante avrà quella lì"?
Quando litighiamo con lo specchio completiamo l'opera con il classico "Non ho niente da mettermi", e facciamo di peggio: andiamo a fare shopping.
C'è qualcosa di più umiliante degli specchi nei camerini di prova dei negozi di abbigliamento?
Un cubicolo di un metro per lato con spietate luci in alto, così ogni minima rilassatezza dei nostri corpi imperfetti proietta un'ombra amplificata, decuplicata... no, non ci consola.
Avremo pure le quote rosa in parlamento, ma dov'è la parità se gli uomini brizzolati sono considerati affascinanti, le donne invece... sono Rosy Bindi.
Siamo pieni di Clooney e Gere, ci accontenteremmo anche di un Pino Insegno che è persino simpatico, ma si è mai vista una bellona sul red carpet con i capelli al naturale?
Qualche giorno fa la mia bimba, sette anni, si stava guardando allo specchio (un pochino m’intristisce, ma essendo appartenente al genere femminile anche lei comincia a spostare un singolo capello della frangetta un po' più a destra, un po' più a sinistra mentre io urlo i soliti mammeschi “Sbrigati, che perdi il pulmino!”) e indossava una felpa con una scritta sul davanti.
"Mamma, perché la G è al contrario?"
Stavo per partire con una spiegazione istruttiva sui fenomeni di riflessione e rifrazione della luce, ma mi sono fermata all’istante.
Improvvisamente, ho avuto una folgorazione.
Ho capito.
All'alba dei quarant'anni, ho finalmente capito una gran cosa: piantiamola di avvilirci davanti allo specchio, troppo grasse o troppo magre, troppo alte o troppo basse…
Ciò che vediamo lì non è il nostro vero essere: è solo un riflesso, perdipiù è al contrario!