Rio De Janeiro, viaggio dentro un’emozione
Nella capitale brasiliana le favelas con i loro bambini sporchi e affamati sono un pugno nello stomaco. Ma ci sono anche incanti e magie. I brasiliani hanno "la vita sulla pelle", contagiano magicamente chi li avvicina. Storia di una permanenza nella città che diventa specchio e richiamo...
di Laura Ferrari
Dicono che Rio De Janeiro sia una città molto pericolosa.
È vero, ma, aggiungo io, pericolosa anche per l’Anima perché, se non stai bene attento, rischi di perderla dentro le lacrime sommesse di bambini sporchi non per la povertà, ma per la mancanza d’amore, dentro la puzza di miseria e di favelas o dentro i colori dell’acqua al tramonto.
Dicono che a Rio devi stare bene attento a dove metti i piedi.
E’ vero, ma, aggiungo io, anche a dove posi lo sguardo e il cuore, perché quello che vedi non lo dimenticherai facilmente e a volte fa molto male.
Comunque sia io a Rio ci sono stata questa primavera e, nelle lunghe code all’aeroporto appena arrivata, ho conosciuto gente che a Rio ci va ogni anno, per tanti motivi.
Alcuni di questi ora sono diventati i miei e oggi voglio dire che per me è meraviglioso sapere che esiste un posto come Rio dove la mia Anima ha ritrovato un pezzettino di sé che non sapeva neppure di aver perduto.
A questa città e alle emozioni che mi ha dato ho dedicato alcune righe.
Quando vai in una città come Rio, per quanto lungo sia, il tuo soggiorno dura sempre troppo poco. Perchè è comunque troppo poco il tempo.. non solo per il sole e per il mare, anche se…mio dio che mare.. ma troppo poco il tempo per vivere e sentire sulla pelle tutto ciò che la città e la gente ha da dirti, tutto ciò che c'è da vivere e sentire.... il sole, i colori, le musiche i corpi vivi e vitali e poi ancora la samba, i mercati, il cibo.. in una parola la loro vita!
Troppo poco!!!!
Rio è una città incredibile, la sua gente è incredibile e tutto ciò che vedi, nel momento esatto in cui lo vedi ti entra dentro l’Anima e qui magicamente resta.
Forse perchè Rio è una città talmente lontana dalle nostre, con una realtà, una storia e una cultura così diversa...
Forse perchè il sole, la sua musica e i suoi colori scuotono e risvegliano corpi e Anime intorpiditi dagli eccessi di vite a volte troppo intellettualizzate.
Fatto è, che è magnifico stare a guardare giovani cavalcare onde altissime con la stessa audacia e lo stesso coraggio con cui probabilmente cavalcano la vita, sprezzanti del rischio che l’onda, come la vita, questa volta li travolga...
È meraviglioso restare in silenzio per un po' e osservare la gente, il loro modo di muoversi, di far parlare il corpo, di ballare, di ondeggiare camminando, il loro modo di guardare, a te e alla vita, e di guardarsi, incoraggiando o rifiutando o temporeggiando nell'approccio, nel meraviglioso e divertente gioco di seduzione che è per loro il corpo!
È eccitante contemplare pelli e corpi così vivi e forti che si vede che c’è l’amore dentro, e tanta attenzione e premura verso di sé, quanta spavalderia e provocazione e sicurezza verso gli altri.
E ancora eccitante è provare per un po’ a essere come loro, e anche se non è lo stesso, provare a sentire come loro la vita sulla pelle.
È la terra dell’amore, del corteggiamento come gioco, della seduzione come forma estrema di esaltazione e di amore di sé, la terra dell'ammiccamento e dell'abbordaggio come modo di essere, di conoscere, di accogliere l'altro e di farsi accogliere.
È terra di sole e di conquiste, terra di svago e di vita vissuta con leggerezza e come un gioco, ma è anche una terra con l'Anima che piange e che fa piangere la tua.
Perchè ti accade, proprio quando sei soprappensiero, rilassata e con l'Anima leggera dei giorni di festa, e giri fischiettando un angolo di strada, al ritmo di quella musica meravigliosa le cui note ti fanno ancora compagnia, che lo sguardo, lo stesso che un attimo prima contemplava il culo e le tette più belle che tu abbia mai visto in tutta la tua vita, d'improvviso si imbatte in uno o due, ma non importa quanti tanto non riesci a contarli prima che ti arrivino le lacrime agli occhi, una o due piccole creature, piccole macchie sull'asfalto grigio, o forse, a forza di starci sdraiate su, ormai asfalto è il colore della loro pelle.
Le vedi lì, distese che non sai se piangono, se dormono, se pregano, o se sono morte; non lo sai perchè loro, al contrario di tutti e tutto lì, stanno in silenzio, vivono in silenzio, in silenzio piangono, pregano, urlano e muoiono in silenzio, tanto a loro non serve vivere a gran voce, che non cambia niente!
Allora, quando ti capita questo e vedi quelle povere Anime perse in corpi rannicchiati in posizione fetale, non puoi non piangere, la tua Anima non può non lacerarsi anche solo per un attimo e quando tuo figlio ti chiede mamma cosa fanno quei bambini, tu cosa rispondi, muoiono Vittorio, perchè tanto se non è oggi o domani alla fine muoiono tutti, in un modo o nell'altro.
E c'è un attimo eterno in cui il tempo si ferma su quei corpicini scarni su cui lo sguardo è fisso, e l'Anima piange e la mente si chiede che cose gli occhi di quel popolo in festa devono aver visto nei secoli per abituarsi a questo, che cose quelle Anime giocose devono aver già pianto per vivere con normalità tutto questo e molto peggio.
Poi, d'improvviso, nello stesso attimo eterno comprendi ed hai un sussulto e colleghi tutto e tutto si spiega ed il cerchio si chiude.
Rammenti, per esempio, che quando guardi la televisione a fare televisione vedi solo giornalisti bianchi e conduttrici bionde, rigorosamente e strepitosamente bionde, dagli occhi azzurri e carnagione chiara. E lo stesso candore della pelle lo ritrovi nelle bellezze dipinte sui cartelloni pubblicitari che tappezzano le vie della città.
E bianche sono tutte le posizioni di potere, bianco è il colore dei soldi e del successo e del benessere almeno quanto nera è l'Anima di Rio!!!!
Poi l'attimo finisce e la mente, tornata presente, già viene distolta dal ritmo caliente della musica di un'altra Anima nera a due passi da te che canta tutto il sole del suo paese e balla tutto il calore del suo corpo scaldando immediatamente il tuo.
E in quel momento non esiste più niente altro perchè è lì, in quella musica, tutto ciò che cerchi, tutto ciò che chiedi alla tua vacanza, il sole di quella gente dall'Anima nera che vive in festa e vuole la festa, la festa del calcio, la feste delle maschere, la festa della vita.
La vita che nell'atmosfera carica di musica travolgente, nel movimento di quei corpi caldi ed avvolgenti esalta, inebria e perde se stessa e tu perdi la tua.