Artigiani dell'editoria

Dall’America Latina allo humour di Gesù, dalla globalizzazione alle solitudini dell’individuo contemporaneo, l’avventura della Piccola Editrice. Un'incursione fra idee, fermenti, dibattiti. Una provocazione di quasi trent’anni. 

di Simone Casavecchia

In lontananza una rupe di tufo che sorregge un paese abbandonato. Entro nel chiostro, un cane mi guarda sospettoso. Sole alto, un silenzio irreale, il pozzo e l’orto: atmosfera francescana. Il Convento è oggi la sede di un gruppo di persone che negli anni Settanta decisero di condividere denaro, obiettivi, esperienze, con i valori evangelici come punto di riferimento e con uno sguardo laico, attento all’evoluzione del pianeta, all’uomo e alla sua cultura.
Appena entro nei locali della Piccola Editrice noto subito lo sguardo severo del Che su una parete. Luciano Comini, editore e factotum, mi spiega che l’America Latina è stato uno dei suoi interessi principali, fin da giovane. 
Nella sua giovinezza quel continente lontano rappresentava un meltin’ pot di fermenti culturali, di utopie che lo affascinavano. Un viaggio riuscì a fargli capire che tutte le persone che operavano laggiù, fossero politici, medici o preti, non chiedevano soldi per realizzare le loro idee ma qualcuno che gli desse voce, che parlasse delle loro vite ad un occidente spesso sordo. I primi passi li muove una rivista che nel 1992, a cinquecento anni dalla scoperta dell’America Latina, diventa una casa editrice. 

"Non si può capire l’America Latina senza capire il cristianesimo" mi spiega Luciano. Sono questi i primi filoni tematici seguiti per le pubblicazioni. L’attenzione non è mai stata rivolta alla Chiesa, multinazionale dell’informazione e delle ideologie striscianti, ma sempre alle realtà di base presenti nel continente sudamericano. Nunca Mas è la traduzione di un documento internazionale dove sono raccolte le testimonianze sul genocidio delle comunità indigene, compiuto negli anni ’80 dall’esercito guatemalteco. Juan Gerardi era un vescovo scomodo che fu ucciso nel 1998 a Città del Guatemala, dopo aver presentato Nunca Mas in una cattedrale. La collana Schegge di storia ospita una sua biografia. 

In anni più recenti l’attenzione della Piccola si sposta sull’occidente, pur mantenendo costante l’interesse per il terzo mondo. Alcuni titoli di saggistica indagano le contraddizioni politiche e sociali della globalizzazione e le nuove sfide dei diritti umani e dell’ecologia. Poi c’è la poesia che, in gergo, tira poco. "Non c’è niente di più inutile della poesia", dice Luciano, ma subito dopo mi spiega che per lui ha grande importanza perché è la voce del nostro fanciullino. La poesia esprime la dimensione dei desideri, delle utopie, della gratuità. "La poesia è la cosa migliore che un uomo può dare in termini di libertà": La Piccola ascolta voci emergenti, anche da un carcere.
Un canale privilegiato nelle scelte editoriali nasce dalle discussioni di un comitato di redazione, un gruppo di amici piuttosto. Insieme all’editore, due psicologhe, la direttrice di una biblioteca, un’esperta di letteratura, un insegnante, una poetessa, si confrontano sull’uomo contemporaneo con i suoi bisogni e le sue aspettative. Qualcuno mette a fuoco una provocazione, qualcun altro si prende il compito scrivere un libro per far nascere delle domande e dei dubbi . Che cos’è una maschera oggi? Essere o apparire? Per Luciano Comini il libro dovrebbe essere un compagno di viaggio del lettore, quasi un bastone, per appoggiarcisi sopra, ma anche per aprire nuove strade: la collana Letture in metrò realizza quest’idea. 

Casa editrice piccola, vita difficile. Qui l’editore fa un lavoro artigianale e, quindi, pensa a tutto: sceglie i libri, corregge bozze e si occupa dell’editing. Luciano cerca sempre di creare un rapporto affettivo con l’autore, consiglia, dialoga, cerca di essere un alter ego: è un atteggiamento che dà vita ad una sincerità reciproca e permette di migliorare il libro. L’editore nel nostro caso cura anche il sito web ( www.conventocelleno.it/lapiccola.index.htm ) e promuove i libri attraverso la presentazione, che spesso avviene nelle librerie viterbesi. Quella che è una grande passione trova però un ostacolo spesso insormontabile nella distribuzione. La realtà di questa casa editrice è fatta anche di autori sconosciuti, di tirature limitate, una realtà che spesso incontra il rifiuto dei distributori, soprattutto nazionali, che sono sempre più interessati ai profitti. 

Ci incomincia a brontolare lo stomaco. Ultima sigaretta. Guardo di nuovo la parete e lo sguardo del Che mi sembra più severo di prima. Vicino vedo una frase stampata su un foglio: "Nel sogno si svela il possibile, nasce la speranza. Nel ricordo si assesta il reale, si consolida il passato. Esse “non est” percipi".