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La libertà dà i numeri
di Giovanni Picchia
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Pin puk suk, affoghiamo in un mare di sequenze numeriche. Già, per essere liberi bisogna… dare i numeri.
Il codice da Vinci-sgrassi
di Francesca Pacini
E piantiamola di agitarci. In fondo Dan Brown è un tarlo che prima o poi sarà rimosso dalla coscienza di tanti abbocconi. Più gridiamo allo scandalo, più lui ne gode. Più i chierichetti dell’ultima ora tolgono e imbrattano i manifesti del film-evento più lui, il difensore di Maddalena moglie di Cristo, mostra come la Chiesa “ottusangola” sia spaventata dalla… Verità. Ma quale verità? In fondo non ci crede sul serio neppure lui, al mare di castronerie che ha radunato. Davvero. Tuttavia, da bravo americano, si traveste da Indiana Jones e spara nel mucchio la sua personalissima avventura hollywoodiana. Solo che non trova il Graal ma una coppetta di tirami su. Allora la spruzza con un po’ d’oro, nasconde la crema di mascarpone e ci infila un paio di pietre da mercatino. Voilà. Il gioco in cucina è fatto. In più il pubblico è ignorante perciò basta infilare un paio di simboli piuttosto intriganti (come quello di Venere), recuperare di nuovo quei poveri Templari che nessuno – ma questo da tanto tempo – lascia più in pace, spruzzare il tutto con un Dante devoto della Maddalena che nell’ultima cena indica ai posteri la mogliettina di Cristo… e il gioco è fatto. Ma più ci incavoliamo più la sua fama aumenta. Eppure ogni serio esperto di simboli sa bene, leggendo il libro, di trovarsi davanti alla bufala di un insegnante un po’ sfigatino che come tutti sogna la gloria. Magari imbrocca perfino un paio di cose, va bene, ma il resto è un calderone simile a quello del famoso Celestino.
Ma non è Dan Brown l’Anticristo a meno che non siamo noi a trasformarcelo. Come batterlo? Beh, un modo più efficace, ma molto più tosto, delle critiche e dei regolamenti di conti che non lo scalfiscono ma ne aumentano la fama di “scopritore di pentole” specie nei giovani frastornati dai suoi complotti d’accatto, sarebbe quello di fottersene. Di ridurlo ai minimi termini. E un giorno finalmente liberi canticchieremo, parafrasandola, una vecchia canzoncina: “Dan Brown giace nella tomba là nel pian…”. Tomba metaforica, per carità.
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