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Numero 18



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Il fascino discreto della libreria


Chi lavora in una grande catena è un libraio o un commerciante? Si può essere capaci di avere un occhio al marketing e uno alla qualità? Mantenere insane passioni come quelle dell'amore per i libri? Ne parliamo con Fabio Tempestilli, responsabile libri della Mondadori di Parco Leonardo, a Roma...


di Silvana Cannas


È lecito chiedersi: lavorare in una grande catena vuol dire ancora essere librai? Per cercare di capire, ho chiesto a Fabio Tempestilli, responsabile libri presso la Mondadori di Parco Leonardo, di parlarmi del suo lavoro e di descrivere le particolari esigenze che regolano una realtà di questo tipo.
Nell’intervista che segue, Fabio ha cercato di essere chiaro, conciso e funzionale: proprio come i ritmi di lavoro e le necessità del punto vendita lo portano a fare quotidianamente.
Ma qualche giorno dopo, in una chiacchierata informale, mi ha tempestato di dati, parlato di libri e non-libri, idee, dinamiche ed equilibri, passioni, esigenze di mercato e voglia di crescere: ecco, è venuto fuori il libraio vero e proprio! Quello che, dopo averci pensato su per qualche secondo, fa uno scatto e va a ripescare un testo sugli antichi soldati romani pubblicato cinque anni prima per una piccolissima casa editrice e chiesto da un cliente che si ricordava soltanto “che parla dei combattenti romani e ha una copertina rossa” – e ad assistere sbigottita alla scena c’ero anch’io.
Insomma, il libraio che sa amare e consigliare i libri ma che sa anche far tornare i conti. Ed è per la passione e l’efficienza, ma sopratutto per essere riuscito a trovare un po’ di tempo da dedicarmi fra gli impegni di famiglia e un’attività che occupa ben oltre l’orario di lavoro, che lo ringrazio per la disponibilità e gli auguro di essere sempre e ovunque… un vero libraio. 




Quali sono la tua qualifica e il tuo ruolo attualmente all’interno della libreria?

La mia qualifica all’interno della libreria è di responsabile libri e il mio ruolo prevede il controllo del montemerci, dell’assortimento il coordinamento delle attività, analisi della rotazione e la gestione e formazione del personale

Quando e in che circostanza è iniziata la tua attività di libraio? Come sei arrivato alla Mondadori di Parco Leonardo?

La mia attività lavorativa inizia nel 1989 presso il punto vendita Mondadori Cola di Rienzo. Sono poi passato nel 1998 al punto vendita di Via Appia Nuova ed adesso, nel 2007, in forza al punto vendita Mondadori Parco Leonardo.

Che tipo di clientela frequenta la libreria? La gestione della libreria è volta a catturare una tipologia particolare di clienti? Su cosa investite e puntate di più?

Esistono due tipologie di clienti che frequentano la Libreria: ci sono quelli che vengono considerati lettori forti e i lettori occasionali.
La nostra “missione” è soddisfarli e l’investimento principale delle nostre Librerie è volto sopratutto alla formazione del personale: l’obiettivo è fornire al cliente una comunicazione chiara, veloce, precisa e soddisfacente che porti poi la fidelizzazione del lettore.


La tua libreria riserva parte dei suoi spazi a prodotti “non libro” – cartoleria, gadget, giocattoli . A cosa è dovuta questa scelta? Ha un riscontro nella domanda dei clienti?

Le librerie hanno con il tempo ampliato il mix del prodotto, quindi è facile trovare agende, calendari e prodotti non-libro che aumentano l’assortimento richiesto da cliente e rispondono ovviamente a delle precise logiche economiche.


Se esiste, qual è il rapporto tra libreria e case editrici? Vi sono sollecitazioni, criteri particolari o strategie a riguardo?

Il libro segue una sua storia ben definita: come prima cosa viene presentato dall’autore all’editore che valuta la qualità e l’opportunità di stamparlo. In caso positivo viene affidato al distributore che poi lo distribuisce nel canale vendita tramite le librerie. L’editore cerca di capire tramite le prenotazioni delle librerie il valore del libro, ed è per questo che c’è quotidianamente uno scambio di pareri tra casa editrice e libraio.

Qual è il criterio di disposizione dei libri all’interno della tua libreria? Appartenere a una grande Azienda vuol dire attenzione all’uniformità fra negozi o attenzione alle differenze fra la clientela di Roma e quella di Milano o Messina?

La disposizione, l’assortimento del prodotto libro nelle librerie di catena risulta essere tendenzialmente uniforme. Certo, ci sono poi peculiarità per quanto concerne la storia locale, gli autori e i distributori regionali. Esistono poi differenze riguardo come la Libreria si pone sul mercato: ci sono librerie di catena, medie librerie, multicenter. Il rapporto cambia con il numero titoli a seconda della libreria, ma resta uniforme per gamma di editori trattati.


Quale pensi sarà il rapporto tra piccola e grande libreria in futuro, se pensi che un rapporto ci potrà essere?

Ritengo che in futuro le grandi aziende otterranno sempre più agevolazioni dagli editori mentre le piccole librerie non potranno tenere il passo con le grandi e con la grande distribuzione.
Purtroppo nelle grandi città sempre più le catene di librerie stanno aprendo nuovi punti vendita e da un certo punto di vista questo segna il tramonto della libreria “tradizionale”

Prova a immaginare una libreria fra dieci anni che voglia avere successo, come la vedi organizzata?

Sinceramente non riesco ad immaginare una libreria non appartenente ad una grande catena.

Quali sono le tue letture preferite? Quando riesci a leggere?

Leggo soprattutto libri che mi intrigano: posso variare dal libro di Maurensig La Variante di Luneburg, al saggio Impronte degli dei .
In questo momento sto leggendo l’ultimo libro di Roth Patrimonio. Riesco a leggere quando ho tempo libero.

Se io volessi aprire una libreria, tu cosa mi suggeriresti?

Di questi tempi ci vuole coraggio ad intraprendere un cammino così difficile, e penso che si possa cercare di aprire una libreria solo in Franchising.