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stampa questa pagina [versione printer friendly] La guerra e il mare
Con il ciclo dedicato alle avventure per mare di Aubrey e Maturin, lo scrittore inglese Patrick O' Brian ci racconta il cammino dell'umanita' nella sua continua ricerca del fragile equilibrio tra conflitto ed armonia, e tra conoscenza e distruzione. Peter Weir se ne è innamorato e ne ha tratto il suo Master and Commander...
di Kusanagi motokomajor@yahoo.com
Raccontare della guerra degli uomini significa spesso raccontare anche della loro vita, dei loro usi e costumi, e della loro storia. Quindi non deve stupirci più di tanto se per raccontare di una grande amicizia, sopravvissuta ad avventure e peripezie di ogni genere, lo scrittore Patrick O'Brian abbia scelto come sfondo proprio quello di una guerra. E non una guerra qualsiasi, ma una a noi lontana nel tempo ed anche nei modi, combattuta in maniera assai diversa da quella a cui noi uomini del ventesimo secolo siamo abituati, legata ancora ad una visione cavalleresca degli scontri, per gli onori che venivano resi ai nemici sconfitti. Ma ai tempi delle Guerre Napoleoniche(1), tra il 1805 e il 1820, per coloro che solcavano i mari e gli oceani del mondo conosciuto a caccia del nemico, i conflitti avevano certamente un sapore diverso, ancora legato a concetti come onore e gloria che ora sono perduti nelle nebbie del tempo, dove poteva capitare che un capitano sconfitto venisse invitato a cena a bordo della nave avversaria alla fine di un combattimento. Infatti gli scontri tra fregate, velieri e brigantini, a colpi di cannone, di abili strategie e di astuzie marinaresche, avevano più il sapore di duelli in singolar tenzone tra i capitani delle navi, più che di battaglie vere e proprie, malgrado il loro risultato costasse comunque spesso la vita agli equipaggi E non è un caso che proprio in uno dei venti romanzi che compongono la saga (2) scritta da O'Brian tra il 1970 e il 2000, anno della sua morte, e precisamente nel quinto, ovvero Bottino di Guerra, si assista ad un vero e proprio duello tra navi, una inglese e una americana, in cui il capitano inglese precedentemente catturato in mare con il suo equipaggio richiede uno scontro leale per dimostrare gli effettivi valori in campo, a parità di condizioni e di forze.
E questo è solo uno dei tanti episodi dei romanzi, in bilico tra la realtà storica e la finzione letteraria, nati dall'abile penna dello scrittore inglese, che vede come protagonisti assoluti Jack "Lucky" Aubrey, valoroso ufficiale della Marina di sua Maestà, e il suo fedele amico Stephen Maturin, medico e chirurgo di bordo nonché naturalista e spia di sua maesta'.
Perchè infatti è proprio il racconto della loro indissolubile seppur contrastata amicizia che rappresenta la vera anima pulsante della narrazione, che è anche giustamente al centro di Master and Commander: Ai Confini del Mare (3), pellicola che il regista Peter Weir ha saputo trarre con grande perizia dalle pagine dello scrittore inglese, che amava dichiararsi irlandese, prendendo spunto non solo dai due capitoli della vicenda che danno il titolo al film (rispettivamente il primo e il decimo) , bensì dall'opera di O'Brian nella sua interezza e complessità, attingendo in particolar modo allo spirito che anima i protagonisti e cogliendone appieno la loro profonda umanità.
Un'amicizia che nasce fin dalle prime battute come un qualcosa di particolare, visto che il primo incontro tra i due avviene non su un ponte di una nave, o in un'osteria, ma ad un concerto di musica classica, passione che lega i due al di là delle reciproche differenze caratteriali, che sono tante, e che è per molti versi indice dell'armonia che si stabilisce tra i due quasi istantaneamente, al punto che se si trattasse di un uomo e una donna si potrebbe parlare a buona ragione di colpo di fulmine.
E in effetti nel film come nei romanzi molti dei battibecchi e delle discussioni che avvengono tra i due potrebbero ricordare i litigi di una coppia sposata da tempo, affiatata ma con idee e posizioni affatto simili.
Da una parte Jack Aubrey, testardo, capace, combattivo, dà tutto il suo meglio quando si trova per mare, infatti per esprimersi proprio con le parole del suo fedele compagno di avventure Maturin:
« È un uomo di grande esperienza, un vero Ulisse per mare, a dispetto di tutto ciò che può diventare sulla terraferma».
«Aveva sempre notato come Jack diventasse un'altro in mare, fisicamente più imponente, capace d'affrontare le situazioni più strane e sorprendenti, nonché la routine quotidiana e in generale più contento».
Infatti è un carattere solare, irruento, combattivo, uomo di mare nato, ispirato nel suo comportamento dalle gesta dell'ammiraglio Nelson, sotto il cui comando vanta di aver prestato servizio da giovane, leggendario vincitore della memorabile battaglia navale di Trafalgar (4), in cui la flotta inglese sconfisse le forze navali francesi e spagnole malgrado l'inferiorità numerica e di armamenti, ribaltando le sorti di una guerra per mare che sembrava già vinta, e senza riportare addirittura alcuna perdita. Al suo comando qualsiasi equipaggio o nave riesce a dare il meglio, per il rispetto che ispira agli uomini e per il coraggio che sa infondere loro anche nelle situazioni più difficili, ma anche per la sua innata capacità di riconoscere i momenti in cui pretendere rigore e quelli in cui concedere fiducia e riposo.
D'altro canto Stephen Maturin è invece persona introspettiva e malinconica, piu' incline alla riflessione che all'azione, abile medico e chirurgo, e come molti degli uomini del suo tempo che si dedicavano alla scienza, anche naturalista, seguace degli insegnamenti di Linneo per la catalogazione delle specie animali, di cui ha molte occasioni di osservare le specie più varie mentre è in viaggio per mare, svolgendo il doppio ruolo di medico di bordo e di consigliere personale del capitano Aubrey. Malgrado infatti si trovi assolutamente fuori dal suo ambiente quando si trova per mare, riesce comunque a mettere a frutto le sue doti di osservatore, sia del comportamento animale che di quello umano, per suggerire a volte soluzioni e risolvere dubbi all'amico ufficiale, non altrettanto a suo agio ad interpretare le persone come lo è nell'interpretare le correnti marine e le variazioni del vento.
Peraltro Maturin, d'origini irlandesi e catalane, conoscitore di quattro o cinque lingue, è persona abituata ad esser riservata non solo per natura, ma anche per il delicato compito che svolge, infatti è in realtà una spia al servizio della corona britannica, ed un patriota della causa indipendentista catalana, terra in cui ha amici e possedimenti. Egli quindi grazie alla sua conoscenza delle lingue, all'abilità intellettuale e ai suoi viaggi per mare conduce una sua battaglia privata contro il comune nemico francese o americano o olandese che sia, certamente meno appariscente e spettacolare, ma altrettanto efficace e pericolosa.
L'abilità dello scrittore consiste proprio nel rendere la ricchezza e la complessità del rapporto di due personaggi così dissimili tra loro eppure così complementari, e le tante sfaccettature di un rapporto che attraversa battaglie per mare, intemperie della natura, naufragi e dissesti finanziari, catture e tradimenti, e che riesce sempre e comunque a far sentire vicini i due protagonisti, persino quando l'amore comune per una donna potrebbe dividerli.
E la vita sentimentale dei due occupa uno spazio non trascurabile della vicenda, anche se comunque sempre marginale, quel tanto che basta per evidenziare ancora una volta le differenze dei due: l'uno, Maturin, amico, confidente nonchè innamorato senza speranza di una donna indipendente e avventuriera come Diana Villiers, inizialmente interesse amoroso d'entrambi almeno finchè Jack non conosce la di lei cugina Sophie, destinata a diventare sposa e madre dei suoi figli. L'altro, Aubrey, invece è certamente più sanguigno e materiale dell'amico, e malgrado abbia una congenita scarsa dimestichezza col sesso femminile e con le arti seduttive, e il sincero amore che prova per la sua sposa, si trova a volte "inguaiato" in relazioni extra-coniugali per la quella sua buona dose di sbruffoneria e di spirito un po' guascone. Al punto da far affermare al compagno di viaggio, non senza una punta di benevola ironia:
«...era in realtà sorpreso di un tale abbietto grado di vigliaccheria morale in un uomo il cui coraggio fisico non poteva essere messo in dubbio; ma, riflettè, non era sposato, non sapeva nulla di prima mano sui conflitti domestici, né sulla posta in gioco in simili guerre, pur avendo qualche idea della natura devastante tanto delle vittorie quanto delle sconfitte e delle emozioni straordinariamente potenti che potevano essere scatenate».
Non deve stupire più di tanto un giudizio così severo, perchè come già accennato uno dei punti di forza e dei fili conduttori dei romanzi, come anche della trasposizione cinematografica, sono proprio i conflitti tra i personaggi, che amano discutere animatamente sostenendo con schiettezza e vigore le proprie posizioni, senza che però tra loro venga mai a mancare il rispetto reciproco.
Ecco che quindi si rivela pian piano chiaro ai nostri occhi che la guerra combattuta tra navi ed equipaggi, attraverso gli oceani e i mari di mezzo mondo, finisce spesso per fare solo da sfondo e fungere da pretesto per mostrare la complessità di ben altri conflitti, a livello sia personale ed umano, che sociale e gerarchico. Infatti, citando un passo tratto da Missione sul Baltico, lo scrittore fa dire al capitano Aubrey, commentando quelli che sono i rapporti tra i vari membri dell'equipaggio:
«I regolamenti della marina escludevano la possibilità di una vera e propria conversazione tra loro, ma il rapporto speciale, la stima reciproca, esisteva certamente».
Quindi non deve stupire se lo stesso Richard Russ, vero nome di O'Brian, abbia dichiarato che una delle sue scrittrici preferite era proprio Jane Austen, autrice di un capolavori come Orgoglio e Pregiudizio o Ragione e Sentimento, nelle cui opere venivano abilmente analizzate e dissezionate le differenze e i contrasti tra classi sociali in una società rigida come quella inglese dell'Ottocento. Infatti si possono riscontrare somiglianze tra lo stile e le tematiche dei due autori, sostituendo le rigide differenze tra le posizioni sociali delll'una con la rigida scala gerarchica a bordo di una nave dell'altro, e le tipiche schermaglie amorose, vere e proprie "battaglie" condotte nei salotti e alle feste, con gli altrettanto complessi rapporti tra gli uomini a bordo dei vascelli.
Come splendidamente illustrato anche nel film di Peter Weir, in cui i due attori Russell Crowe e Paul Bettany incarnano alla perfezione i personaggi della pagina scritta, sia dal punto di vista fisico che caratteriale, le posizioni spesso antitetiche dei due protagonisti danno luogo a memorabili duetti tra il punto di vista di chi, come Aubrey, e' abituato a seguire piu' il cuore e l'istinto e quindi vive in maniera piu' decisa ed "eroica", e quello di chi come Maturin, è invece solito razionalizzare ed interiorizzare maggiormente gli eventi, ed e' percio' riflessivo ed incline allo studio e all'approfondimento degli eventi.
Ed ecco che quindi in un senso più ampio della vicenda umana e storica che ci viene raccontata, il confronto tra i due protagonisti assurge a metafora della condizione umana nel corso della storia, e all'eterna lotta tra le due anime dell'uomo, quella istintiva ed avventurosa, che vive per superare i limiti delle possibilita' umane e raggiungere e superare i confini del mondo conosciuto, e quella razionale e scientifica, che invece vive per comprendere di quello stesso mondo ogni piu' piccola sfumatura, spinta da una inesauribile sete di sapere e di conoscenza.
Anime che rappresentano in realta' due facce di una stessa medaglia, che quando non sono in acceso contrasto tra loro, riescono a convivere in perfetta armonia, in un equilibrio ben rappresentato metaforicamente dagli affiatati ed ispirati duetti musicali per violino e violoncello a cui volentieri Jack e Stephen si abbandonano nell'intimitaà della cabina della nave, sospesi in una atmosfera fuori dal tempo e dallo spazio.
«Fece una pausa, fissò Jack, Jack fissò lui, entrambi annuirono e quando Stephen sfiorò le corde, dallo strumento si levò il nobile canto, seguito immediatamente da quello del violino, acuto, perfettamente intonato. La musica riempì la vasta cabina, le due voci dialogarono, si intrecciarono fino a diventare una sola, quella del violino alta e solitaria. Stephen e Jack si immersero nel cuore profondo della melodia complessa, magnificamente articolata, e la nave e i suoi fardelli svanirono lontano, molto lontano dai loro pensieri».
Ci piace concludere dicendo che, come ha fatto giustamente notare qualche commentatore, la principale abilita' di O'Brian e' proprio quella di ricordarci, in ogni pagina dei suoi romanzi, la più importante delle lezioni che la storia ha da insegnarci, e cioè che i tempi possono cambiare ma le persone no, e le sofferenze e le gioie, così come le vittorie e le sconfitte degli uomini e donne che erano qui prima di noi, rappresentano di fatto la mappa della nostra stessa esistenza.
Pagine dedicate a O' Brian su Internet :
The World of Patrick O'Brian http://www2.wwnorton.com/pob/pobhome.htm Patrick O'Brian su Wikipedia, contenenti una bibliografia completa dell'autore: In inglese http://en.wikipedia.org/wiki/Patrick_O'Brian In Italiano http://it.wikipedia.org/wiki/Patrick_O%27Brian
Collegamenti ipertestuali:
(1) Guerre Napoleoniche: http://it.wikipedia.org/wiki/Guerre_napoleoniche (2) Saga : http://en.wikipedia.org/wiki/Aubrey%E2%80%93Maturin_series (3) Master and Commander : http://www.masterandcommanderthefarsideoftheworld.com/ (4) Trafalgar : http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Trafalgar
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